Non accade frequentemente di imbattersi in una cantante che ha fatto della ricercatezza espressiva, della scelta di repertori vari e preziosi, uno dei tratti distintivi di tutta la propria vita professionale. […]” (Ugo Sbisà, dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 13/09/2020)

 Giovanna Carone firma il disco Dolcissime radici, un repertorio che attraversa secoli di storia, dal Trecento ai nostri giorni utilizzando la lingua nella sua evoluzione con sfumature poetiche. È la meravigliosa lingua italiana, il sapore della parola ricercata, i bassi ostinati, la morbidezza della melodia italiana, la poesia, il filo conduttore di tutto il disco.

O vezzosetta dalla chioma d’oro di Andrea Falconieri è il brano di apertura che segna la traccia melodica di tutta la ricerca che si conclude con le più moderne Di sole e d’azzurro di Zucchero Fornaciari e La leggenda di Crisalda e Pizzomunno di Max Gazzè, passando per Passione di Libero Bovio, Lamento di Apollo di Francesco Cavalli, Un paese vuol dire non essere soli di Mario Pogliotti, Giovine Vagha e Ecco la primavera di Landini, Un giorno dopo l’altro di Luigi Tenco, Se l’aura spira di Frescobaldi e Un anno d’amore di Mogol.

Dall’idea di Giovanna Carone e gli arrangiamenti condivisi con Leo Gadaleta, il disco si avvale di partner di eccezionale livello.

Giovanna Carone voce, Vince Abbracciante fisarmonica, Pippo D’Ambrosio percussioni, Nando Di Modugno chitarra classica ed elettrica, Leo Gadaleta violino acustico ed elettrico, piano rhodes, chitarra classica,chitarra synth e chitarra portoghese, samples ed elettronica, Guido Morini clavicembalo, pianoforte, Roberto Ottaviano sax soprano, Mirko Signorile pianoforte, Giorgio Vendola contrabasso.