Titolo: LA DISLESSIA E IL JAZZ
Autori: Matilde Sabato
Editore: Digressione
1ª edizione: 2023
Prezzo: € 12.00
ISBN 979-12-81664-01-2

Abstract
Il jazz propone un linguaggio musicale “colorato”, che permette al musicista di entrare nel proprio mondo creativo e spesso di costruirselo a propria immagine, grazie all’improvvisazione (idiomatica e non idioma-tica). Ma non è solo questa a renderlo così speciale. Ne completano la cornice molte altre caratteristiche, che affronteremo una ad una in seguito, e che ne permettono una lettura musicale multisensoriale. La multisensorialità è fondamentale ed è alla base di un apprendimento ottimale. Inoltre, nello specifico, sostiene ed è ossigeno per chi ha un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). La dislessia rientra tra i DSA ed è un disturbo neurologico che è caratterizzato da difficoltà di lettura e comprensione. Nei soggetti con dislessia la necessità di un approccio multisensoriale e creativo nell’apprendere, sviluppa e stimola un forte senso artistico.
Il senso dell’udito, insieme ad altri escamotage visivi, viene sfruttato al massimo per raggiungere gli impedimenti legati al disturbo specifico dell’apprendimento, non solo perché non coinvolge la lettura in manie-ra diretta, ma anche perché chi ha questo tipo di esigenze solitamente possiede un’innata sensibilità sui restanti sensi ed è dunque portato a camuffare le sue difficoltà aiutandosi con ogni mezzo.
Se ne deduce che il jazz è il genere più adatto a stimolare una crescita musicale solida e profonda dello studente con dislessia, permettendogli così l’uso totale della propria creatività verso più direzioni.

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Titolo: JAZZ EUROPEO
Autori: Ugò Sbisà e Livio Minafra
Editore: Digressione
1ª edizione: 2023
Prezzo: € 16.00
ISBN 979-12-81664-00-5

Abstract
All’origine di questo libro non c’è la pretesa di coprire in maniera capillare la storia (e la geografia) di un fenomeno ampio come il jazz europeo, ma solo il desiderio di offrire degli spunti che stimolino la curiosità dei potenziali lettori, spingendoli a voler approfondire l’argomento e gli ascolti. Questo spiega perché ci si è imposti la regola di non indicare mai più di due dischi anche per autori che da soli meriterebbero libri interi e perché, in molti casi, i dischi suggeriti non sono sempre quelli che ci si potrebbe aspettare e, soprattutto, non appartengono quasi mai alle produzioni più recenti.
A orientare questa scelta, una consapevolezza: col passare del tempo, nulla di ciò che si dà per scontato o per acquisito lo diventa automaticamente per le nuove generazioni, sempre meno a proprio agio all’idea di confrontarsi col passato. Ecco allora che queste poche pagine si propongono come un modesto, minuscolo contributo volto a recuperare il senso di un’identità da non smarrire.

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Titolo: ALAN LOMAX in Valle d’Itria
Autori: Donato Fumarola
Editore: Digressione
1ª edizione: 2021
Prezzo: € 9.90
ISBN 979-12-81664-02-9

Abstract
“I semi germinali di questo mio lavoro attecchirono improvvisamente e in maniera inconsapevole, nella primavera 2016 quando insieme al carissimo Giuseppe Tursi (Pinuccio) scoprimmo per caso che Alan Lomax insieme a Diego Carpitella, nei primi anni ’50 era venuto a Locorotondo per registrare e studiare il canto polivocale della Valle d’Itria.
Io e Pinuccio ci preparavamo a completare una monografia di un musicista locorotondese del secolo scorso, e successivamente alla pubblicazione del lavoro sul musicista Cataldo Curri avvenuta nel febbraio 2018, decidemmo di comune accordo che l’anno successivo avremmo iniziato il lavoro per un nuovo libro, sui canti registrati da Alan Lomax a Locorotondo. Improvvisamente, il 7 aprile del 2019, in un piovoso pomeriggio, il caro Pinuccio ci lasciò, senza nessun preavviso e in maniera del tutto inaspettata.
Pertanto, considerato il suo coinvolgimento, ho voluto lasciare quasi intatte le prime pagine di questo lavoro, che pubblicammo in anteprima sul bollettino Vita di Contrada n° 5, agosto 2016, a cura dell’Associazione Santa Famiglia di Lamie di Olimpia, e poi sulla rivista Locorotondo n°47, agosto 2018.
In tal modo, questo mio modesto lavoro ricorderà per sempre la grande figura umana del compianto Giuseppe Tursi, che col suo contagioso potere empatico è riuscito a far fecondare in me l’interesse – poi divenuto passione – per la ricerca storica”. Donato Fumarola