Antonio Gidiuli, il maestro di Fasano che stregò la Regina d’Italia
Primo disco alla riscoperta di un protagonista della tradizione bandistica meridionale.
Nel lasso di tempo che intercorre tra i primi secoli del 1800 e la prima metà del 1900, in Italia, ma soprattutto nel meridione ed in particolar modo in Puglia, si assiste all’evoluzione di una delle forme d’arte più feconde che la storia della musica abbia mai conosciuto: la banda.
Antonio Gidiuli, il musicista che in questo progetto presentiamo, rappresenta il cardine, il punto di congiunzione tra la vecchia scuola e la nuova concezione di arte bandistica che agli inizi del 1900 si sta evolvendo e sviluppando in Italia, soprattutto al meridione, ed in tutta Europa per merito del compositore e direttore di banda Alessandro Vessella. Uno dei primi allievi della classe di strumentazione per banda presso il conservatorio Santa Cecilia in Roma, guidata dal succitato musicista, Gidiuli sperimenta la rivoluzione dell’impianto vesselliano ampliando l’organico, trascrivendo e componendo per lo stesso, ottenendo da subito grandi consensi di pubblico e critica, tanto da diventare massimo rappresentante di questa teoria nel territorio pugliese tra Bari e Brindisi.
Compositore, trascrittore e ottimo direttore di banda, il nostro musicista si differenzia da altri colleghi del suo tempo per l’inventiva e per l’approccio con musicanti e pubblico.