Claudio Astronio, organ
Maria Pia De Vito, vocals, electronics
Michel Godard, serpentone, tuba
Paolo Fresu, trumpet, flugelhorn, electronics
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L’idea di Coplas a lo Divino è esplorare i contrasti che si creano tra poli opposti, uno di fronte all’altro.
Le liriche di Juan de la Cruz, con la loro costante ambiguità tra scritto sacro e poesia mistica, con la frequente evocazione dell’amor humano, rappresentano il cuore pulsante della ricerca, l’ispirazione giusta a dirci quanto vicine possono essere la bellezza sacra e la profana.
Ognuno di noi si muove su confini tra stili diversi e atteggiamenti opposti: yin e yang, nero e bianco, notte e giorno, arsis e thesis, tensione e distensione, sacro e profano, antico e moderno.
Ma seppur in differenti linguaggi, i significati sono gli stessi e Coplas realizza la vicinanza tra questi confini …. mentre i nostri strumenti e la nostra musica si parlano. C’è molta sacralità in questo lavoro, ma l’ispirazione non è religiosa: le immagini sacre delle liriche ci agganciano alla sacralità dell’arte del passato magicamente espressa da pittori, scultori e musicisti che certamente religiosi non erano.
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Claudio Astronio