L’album propone un originale percorso proiettato verso il Novecento, tra gustose riletture di classici e pagine contemporanee o composte espressamente per l’interprete nelle quali il clavicembalo arriva a momenti addirittura a trasfigurarsi.
Le composizioni inserite in questo disco sono in gran parte scritte per la Porfido e per clavicembalo e rappresentano una variegata tavolozza di colori musicali che dimostrano la modernità di questo strumento, tutto da esplorare.
Portare il clavicembalo in avanti, nella contemporaneità, affidandolo alla penna di grandi compositori attuali come Béla Bartók ed Érik Satie, Eugenio Colombo e Fred Van Hove, Keith Tippett e Livio Minafra, Daniel Pinkham, per finire con Michel Godard, produce la sorpresa di una scoperta inaspettata; e ancora più sorprendente è la contaminazione con la tromba e il didgeridoo di Pino Minafra delle musiche Pinkham, Nino Rota, Gianluigi Trovesi ed infine del mostro sacro del clavicembalo François Couperin!
Un disco intrigante, appassionato e assolutamente nuovo nel panorama discografico moderno.
Margherita Porfido – Minotauro (traccia 10)