Questo nuovo lavoro discografico è incentrato principalmente sulla figura di Antonino Sabino, maestro di cappella del conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo di Napoli tra il 1642 e il 1643, del quale viene proposto il suo “Vespro a cinque voci” accompagnato da un “Lauda Sion” di Giovanni Maria e i mottetti “Deus meus”, “Scitote” e “Franciscus versus Christi pauper” di Francesco Sabino che concludono il suo ciclo dal momento che non si conoscono altre sue composizioni. Escluso il “Franciscus”, che proviene dall’archivio della Cattedrale di Mdina (Malta), tutti gli altri brani provengono dall’archivio musicale dei Girolamini di Napoli e fanno parte di una raccolta manoscritta che comprende anche il Vespro a cinque voci di Giovanni Maria, proposto nel primo disco di questo progetto, e di un altro Vespro a cinque di Giovanni Maria Trabaci. Il Vespro breve di Antonino comprende i seguenti salmi: Dixit Domunis, Confitebor, Beatus vir, Laudate pueri e un Magnificat; due in meno rispetto a quello di Giovanni Maria e precisamente Nisi Dominus e Laetatus sum, non presi in considerazione dal compositore turese. L’esecuzione di questo preziosissimo repertorio curato dall’Ensemble barocco “Giovanni Maria Sabino” esalta tutta l’intensità di queste composizioni, facendo emergere il continuum stilistico tra Giovanni Maria e Antonino il quale, raccogliendo l’eredità dello zio, si dimostra degno del suo maestro attraverso una scrittura dalla grana originale e ricca di potenza evocativa. Resta, dunque, il rammarico della sua morte precoce che ci ha sicuramente precluso la possibilità di ascoltare ulteriori capolavori nella speranza che possano essere ritrovate le partiture della Messa e Salve Regina a otto voci con violini non più presenti nell’archivio musicale dei Girolamini.