Spazi di luogo e tempo e la musica diviene unione di matrici identitarie
Questa la dimensione delineatasi quando si è immaginato l’incontro tra loro due culture di straordinario fascino: quella ebraica e quella pugliese, nello specifico, la cultura yiddish e quella della Valle d’Itria.
È nato così “Yitria”, molto più che un lavoro discografico, piuttosto un progetto culturale ampio, suggestivo e ambizioso, in cui la musica diviene appunto dimensione di spazio e tempo in cui far coincidere infiniti punti di contatto tra queste due culture, così diverse e così simili al contempo. Quella yiddish, che trae origine dalla tradizione degli ebrei aschenaziti, sviluppatasi nell’XI secolo in Renania ma poi diffusasi anche in Italia settentrionale; quella pugliese della Valle d’Itria, splendida distesa verde, puntellata dai caratteristici trulli, che occupa la parte meridionale dell’altopiano delle Murge, patrimonio di storia, umanità, arte, tradizioni e folclore.
Da qui l’idea di rendere evidente questa meravigliosa fusione già nel titolo del disco: “Yitria“, un album che connota la sua principale cifra stilistica proprio nell’incontro e poi nella fusione, tra il talento, purissimo, del pianista e compositore Mirko Signorile con la splendida voce di Giovanna Carone, che già dal 2010 hanno elaborato un interessante e prezioso lavoro di ricerca sulla musica e sulla canzone yiddish (BETAM SOUL e FAR LIBE) coadiuvati dalla sensibilità e competenza della studiosa e autrice di liriche yiddish Marisa Romano, e l’Orchestra Giovanile della Valle d’Itria, una splendida realtà, frutto di un progetto importante e ambizioso: riunire alcuni tra i più bravi e promettenti giovani e musicisti provenienti dai Conservatori e Licei musicali del territorio.
Per “Yitria” è stata impegnata la sola sezione d’archi per dar corpo e anima a brani di grande atmosfera che guidano l’ascoltatore in una dimensione quasi onirica, in cui la grande tradizione della musica e della canzone colta yiddish innesta le sue radici nella terra, vitale e fiera, della Valle d’Itria, tracciando un percorso che diviene sensoriale, traccia dopo traccia.
È la musica, a scandire, colorare con le speciali pennellate di Daniele Sepe, dando forza ad ogni attimo di questo meraviglioso viaggio.